La birra Keller e la Germania

La Germania è una pietra miliare della storia della birra. È conosciuta in tutto il mondo per la vasta produzione di birre a bassa fermentazione, ma anche la patria di un paio stili molto particolari, caratterizzati da ingredienti inusuali come il malto affumicato e il sale. 

Le birre tedesche si distinguono soprattutto per due caratteristiche fondamentali: la nitida identità organolettica e la grande bevibilità.

Qui, sia per effetto del Reinheitsgebot, l’Editto di Purezza, sia per una “abitudine” maturata nel tempo, come quella di propendere per la bassa fermentazione, ci si trova di fronte a uno scenario per cui, ad esempio, l’utilizzo di spezie è decisamente marginale. 

Le birre tedesche

Il cuore batte per la bassa fermentazione, come detto e con le giuste eccezioni, ma la cosa più intrigante di questa nazione è vedere come le città storicamente legate alla birra abbiano uno stile rappresentativo.

Facciamo un veloce viaggio in Germania, quindi, per capire meglio questa nazione brassicola. 

Non si può che iniziare dalla Baviera. Qui nasce il famoso Oktoberfest, la festa simbolo della birra. Organizzata per la prima volta nel 1810 per celebrare le nozze del principe ereditario Luigi, è diventata nei decenni successivi un fenomeno di massa che attira gente da tutto il mondo.

A questo evento è legata la Märzen, a bassa fermentazione, 6% di alcol e colore ambrato. Tradizionalmente erano le ultime birre prodotte in primavera (a marzo, come lascia intendere il nome), alla fine della stagione brassicola e ai primi segnali dell’innalzamento delle temperature. Venivano conservate in grotte fredde e consumate durante tutta l’estate, fino a settembre, quando si riapriva il periodo di produzione.

In Baviera si producono anche le Münchner Hell e le Pils. Birre chiare, che si differenziano soprattutto per l’amaro durante la bevuta, più evidente nelle pils. Le Münchner in versione ambrata diventano Dunkel, caratterizzate dalle sensazioni tostate del malto.

Nella città di Einbeck in Bassa Sassonia, invece, troviamo la grande famiglia delle Bock. Inizialmente nominate Einbeck, Einbecker, nel tempo si sono contratte in Bock: nomen omen! La parola, infatti, si riferisce al “caprone” ed esprime la forza alcolica di queste birre, che parte da 5,5% e può superare i 7%.  Vanno dall’ambrato allo scuro, con aromi dolci, gusto morbido (contrassegnati da una netta impronta di malto) e grande corposità, alle dorate e altrettanto morbide e piacevoli nella bevuta (Helles Bock). Tra le versioni più alcoliche troviamo le Doppelbock.

A Dortmund in Renania nascono le Dortmunder, caratterizzate dell’acqua della città ricca in sali minerali, chiare e di moderata gradazione alcolica. 

Nere come la pece sono invece le Schwarzbier, di medio-bassa gradazione, dominate da sentori torrefatti ma molto bevibili grazie anche al corpo leggero.

Sono scure e anche affumicate le Rauchbier, che troviamo declinate in vari stili come Lager, Märzen, Bock, Doppelbock e Weizen, native della città di Bamberga. La loro caratteristica principale è l’uso di malto essiccato a fuoco di legna, che dona sensazioni di affumicato predominanti, spesso vicine allo speck. 

Per le birre ad alta fermentazione dobbiamo citare un simbolo tedesco, la Weissbier o Weizenbier, prodotte con almeno il 50% di frumento maltato e caratterizzate dal lievito, che lascia sensazioni fenoliche come il chiodo di garofano. Si suddividono in Hefe Weizen, Kristall Weizen, Dunkel Weizen e Weizenbock a seconda delle loro caratteristiche. 

Al confine con il Belgio troviamo Colonia e Düsseldorf, entrambe con la propria birra cittadina. A Colonia si serve Kölsch (chiara, 5%, con sentori fruttati) a Düsseldorf Alt (ambrate, con moderata carbonazione, ben bilanciate tra malto e luppolo).

Se siete appassionati di birra ve ne sarete già accorti, manca qualcosa di ben noto!

La birra Keller

Quel che manca in questa carrellata sono sicuramente le Keller.

Nascono nella parte nord della Baviera, nella regione storica della Franconia, il nome significa cantina, in quanto lì venivano conservate e spesso anche consumate dalle compagnie di amici. 

Il colore può variare dal dorato all’ambrato chiaro, con aspetto velato dovuto all’assenza di filtrazione. I lieviti le arricchiscono di gusto, seppur alla base siano caratterizzate da una storica rusticità, e la luppolatura la rende molto bevibili.

La nostra Keller Loop

A queste birre ci siamo ispirati per la nostra Keller Loop, 4,5% vol.

Chiara, con sentori rustici del malto e un finale secco e dissetante, grazie alla luppolatura di stampo tedesco. Corpo leggero, da bere in ogni momento della giornata e in ogni stagione… anche mentre si fa surf o si addobba l’albero di Natale.

Provare per credere!

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