Le birre Stout

Cosa sarebbe la Gran Bretagna senza la birra?

La vita e la storia degli abitanti, del Regno Unito soprattutto, sono state caratterizzate dalla presenza della birra. Dalla grande isola sono partite nei secoli birre e ispirazioni che hanno cambiato le sorti (brassicole) di altre nazioni.

Per i consumatori del luogo la birra è convivialità, l’appuntamento di rito di fine giornata, la meta ambita del venerdì sera, la routine quotidiana.

Le birre inglesi

C’è solo l’imbarazzo della scelta: in GB sono tanti gli stili tradizionali, che spaziano in colori e gradazioni alcoliche.

Le Mild, ad esempio, sono di basso tenore alcolico (sotto i 4%) e colore scuro, gusto appena tostato, accenni di fruttato; le Bitter, alternativa alle precedenti, hanno bassa gradazione, ma sono più amare e di grande bevibilità.

Le Pale Ale, invece, che già dal nome si identificano come “birre pallide”, ma in realtà nate come ambrate, sono caratterizzate da una luppolatura elegante e non estrema, gradazione di 5% e grande equilibrio organolettico. Da queste birre nasce uno degli stili più famosi, le India Pale Ale, IPA, che si è ampiamente diffuso in Italia e i tutto il mondo negli ultimi anni. Era una Pale Ale destinata alle colonie inglese in India, prodotta con più alcol (min 6%) e luppolo, al fine di conservarsi durante i lunghi viaggi per mare.

In contrapposizione alle pale c’erano le Porter, scure e impenetrabili. La narrazione diffusa sull’origine di questa birra, ovvero ispirata all’usanza di miscelare di tre birre dalle diverse caratteristiche, è uno dei primi casi di storytelling per una birra, perché unisce realtà ad una buona dose di creatività di chi l’ha narrata. La Porter, comunque, è uno degli stili più importanti della storia brassicola anglosassone, fortemente legata all’evoluzione sociale. Nasce a Londra all’inizio del XVIII secolo come birra alcolica e luppolata, prodotta interamente con malto scuro (più economico) spesso anche con note di fumo, che si perdevano poi grazie ad una lunghissima maturazione. Poteva essere fermentata a temperature più alte e in vasche più grandi delle altre birre, quindi poteva anche essere prodotta durante tutto l’anno a costi moderati e di conseguenza venduta a prezzo più basso delle altre. Per questo diventa ben presto un prodotto popolare, spesso consumata dai facchini Londra, conosciuti anche come porter o ticket porter, da cui poi ha preso il nome. I birrifici erano soliti vendere ai pub due tipi di porter, una più invecchiata ed una più giovane, da miscelare direttamente nel pub per rendere la birra finale più equilibrata e beverina. Nel tempo la porter cambiò a causa della miscelazione con malti più chiari, diventando più secca al gusto, ma acquistando così ancor più bevibilità. Ora le porter sono birre scure, il cui colore a volte ricorda l’ebano, di corpo medio, con note torrefatte e di frutta secca.

Le birre stout

Dall’ispirazione delle porter nascono le Stout, diffuse soprattutto in Irlanda, che ne definivano una versione più alcolica e scura. Nella loro evoluzione si sono declinate in varie versioni che partono da 4% per arrivare ad importanti gradazioni.

Vediamo una carrellata dei sotto-stili:

  • Irish Dry Stout: figlie delle porter londinesi, le Irish stout sono un simbolo dell’Irlanda. Scure e impenetrabili, schiuma cremosa color cappuccino, secche ed amare con decise note di fondo di caffè e liquirizia.Milk Stout: birre scure addolcite con lattosio, caratterizzate da decise note di cioccolato e di caffè d’orzo.
  • OatmealStout: simile alle milk stout, le oatmeal stout, che prendono il nome dall’avena impiegata tra gli ingredienti, si presentano più ricche e complesse nell’olfatto e più corpose e vellutate nel palato.
  • Imperial Stout:  così chiamate per il successo che ottennero nell’Ottocento presso la corte degli zar, le Imperial Stout (o Imperial Russian Stout) sono forti e luppolate in quanto dovevano superare lunghi viaggi verso i freddi paesi baltici senza ghiacciare. Grado calcoli che parte dai 7 gradi e può superare i 10, eleganti nell’olfatto con note di prugna cotta e di caffè mentre nel palato si presentano vinose, ricche di fruttato, uva sultanina e frutta secca in genere, con decise punte di caffè, di liquirizia e di affumicato.
  • Chocolate e Coffee Stout: birre di varia gradazione alcolica ma sempre caratterizzate da profumi e sapori di cioccolato e caffè, conferiti dall’utilizzo di malti scuri e all’aggiunta di cioccolato o di caffè.

La Portogalla, la nostra birra stout del Gargano

La nostra Portogalla si ispira proprio alle Chocolate Stout e nel suo caldo cuore nero custodisce la scorza d’arancia del Gargano IGP, arancia candita e naturalmente fave di cacao. Vi conquista con un sorso avvolgente e morbido, arricchito dalla sensazioni tostate ben bilanciate dagli aromi di agrumi, che vi fa dimenticare dei suoi ben 8 gradi alcolici.

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